Biografia H. S. Olcott - Uno schizzo biografico
(Scritto da Annie Besant in occasione della morte del Colonnello Olcott, avvenuta il 17 febbraio 1907)
Il colonnello Henry Steel Olcott, che si è spento ieri, 17 febbraio, nella sua amata abitazione indiana presso il Quartier Generale della Società Teosofica ad Adyar, Madras, era un uomo ben conosciuto nella sua terra natia molto prima che, insieme con Madame H. P. Blavatsky, fondasse la Società Teosofica.
H. S. Olcott, che veniva da una vecchia famiglia puritana inglese già da generazioni stabilitasi negli Stati Uniti e la cui nonna discendeva da uno dei primi membri della East India Company olandese, nacque ad Orange, nel New Jersey nel 1832. Aveva solo 23 anni quando il suo successo nella fattoria modello della facoltà scientifica di Agraria vicino a Newark indusse il governo greco a offrirgli la cattedra della facoltà di Agraria all’Università di Atene. Il giovane declinò la prestigiosa offerta e, nello stesso anno, fondò con Mr Vail del New Jersey la Westchester Farm School, vicino al monte Vernon, New York, una scuola considerata negli Stati Uniti come una delle pioniere nel moderno sistema di educazione agraria nazionale. Lì si interessò alla coltivazione del sorgo, appena arrivato negli Stati Uniti, e diede alle stampe il suo primo libro, Sorgho and Imphee, the Chinese and African Sugar-Canes, che ebbe sette edizioni e, nello stato dell’Illinois, fu adottato nelle biblioteche scolastiche. Quest’opera gli valse l’offerta della carica di direttore all’Ufficio Governativo per l’Agricoltura a Washington, offerta che egli declinò, tanto quanto quelle di dirigere due immense proprietà. Nel 1858 fece la sua prima visita in Europa, ancora orientato al miglioramento dell’agricoltura e il suo Rapporto su quello che vide venne pubblicato nella American Cyclopædia di Appleton. Riconosciuto come esperto, egli divenne il corrispondente americano del noto Mark Lane Express (Londra), editore di argomenti legati all’agricoltura associato al famoso New York Tribune e pubblicò due altri libri sull’agricoltura.
Questa fase della sua vita si concluse con lo scoppio della Guerra Civile americana; la sua passione per la libertà lo indusse ad arruolarsi nel Northern Army ed egli fece l’intera Campagna del North Carolina con il generale Burnside e fu congedato per invalidità a New York, colpito dalla febbre1. Non appena ripresosi si preparò per partire di nuovo per il fronte, ma il Governo, che aveva notato la sua abilità e il suo coraggio, lo scelse per condurre un’inchiesta per sospette frodi al New York Mustering and Disbursing Office. Tentarono di fermare la sua risoluta investigazione con ogni mezzo ma né la corruzione né le minacce poterono frenare il giovane e determinato ufficiale nel condurre una campagna più pericolosa delle pallottole sudiste sul campo di battaglia. Il suo coraggio fisico brillò nella North Carolina Expedition, quello morale risplendette ancor più mentre combattè per quattro anni con uno stormo di oppositori e di calunnie, finchè non riuscì a mandare chi aveva ideato il disegno criminale alla prigione di Sing Sing per dieci anni e ricevette dal Governo un telegramma che dichiarava che la sua determinazione era “tanto importante per il Governo quanto la vittoria in una grande battaglia”. Il Ministro Stanton dichiarò di avergli conferito autorità illimitata poiché “aveva constatato che non aveva fatto errori che avessero bisogno di correzione”. L’Assistente Ministro alla Marina Militare Fox scrisse che desiderava portare testimonianza del grande zelo e fedeltà che avevano caratterizzato la sua condotta in circostanze che mettevano davvero alla prova l’integrità di un ufficiale. L’Assistente Segretario alla Guerra scrisse: “Avrai dai tuoi concittadini il rispetto che è dovuto al tuo patriottismo e al meritevole servizio che hai reso al Governo durante la ribellione”. Il Giudice Avvocato Generale dell’Esercito scrisse: “Non posso lasciarmi sfuggire l’occasione di esprimere sinceramente il mio vivo apprezzamento per il servizio reso nell’occupare la difficile e fidata posizione dalla quale si sta congedando. Tali servigi sono stati contrassegnati da zelo, capacità e intransigente fedeltà al dovere”. Queste parole evidenziano i tratti più caratteristici della vita di H. S. Olcott.
Olcott divenne così colonnello e commissario speciale del Dipartimento di Guerra. Dopo due anni il Segretario della Marina Militare lo supplicò di prestargli i suoi servigi per stroncare gli abusi nell’arsenale marittimo e così venne nominato commissario speciale del Dipartimento della Marina Militare. Egli si tuffò nel suo lavoro con zelo risoluto e generoso, depurò il Dipartimento, riformò il sistema contabile e alla fine ricevette il seguente riconoscimento ufficiale: “Desidero affermare di non avere mai incontrato un gentiluomo - al quale fossero stati affidati importanti compiti - di più grandi capacità, rapidità ed affidabilità di quelle che lei ha mostrato dal principio alla fine. Più di tutto desidero portare testimonianza della sua totale rettitudine e integrità di carattere che, sono certo, hanno contraddistinto la sua intera carriera e che per quanto ne so, non sono mai state messe in discussione. Che lei sia riuscito a non far macchiare la sua reputazione, se consideriamo la corruzione, l’impudenza e il potere dei tanti mascalzoni, che ricoprivano posizioni di rilievo, che ha perseguito e punito, è un tributo del quale deve ben essere orgoglioso e che nessun altro uomo, che occupasse una simile posizione e dovesse compiere simili servizi in questo Paese, mai ha ricevuto”.
Questo era l’uomo che H. P. Blavatsky fu mandata dal suo Maestro a cercare negli Stati Uniti, scelto da Loro per fondare insieme a lei la Società Teosofica e per passare il resto della sua vita nell’organizzarla in tutto il mondo. Egli portò con sé in questo incarico l’immacolato stato di servizio reso alla sua nazione, le sue entusiastiche capacità, la sua enorme portata di lavoro e un altruismo che – dichiarò la sua collega – non aveva mai visto eguale all’infuori dell’Ashram dei Maestri. Madame Blavatsky lo trovò alla “fattoria di Eddy”, dove era stato inviato dal New York Sun e dal New York Graphic per fare un resoconto delle straordinarie manifestazioni spiritiche che vi avevano luogo. Di tale valore furono i suoi articoli che non meno di sette editori diversi si contesero il diritto di pubblicarli in forma di libro. Tanto appassionante fu l’interesse che ne sorse che i giornali vennero venduti ad un dollaro alla copia e si disse che egli “contendesse” l’attenzione pubblica alla seconda elezione del Generale Grant alla Presidenza. I due cuori indomiti si riconobbero l’un l’altro e si strinsero le mani in una unione che durò tutta la vita, terminando sulla terra quando H. P. Blavatsky si spense nel 1891, ma senza finire realmente, come entrambi credevano, con il terreno episodio della morte, per essere proseguita sull’altra sponda e, qualora tornati di nuovo a nascere, in questo mondo.
Il colonnello Olcott, che aveva rassegnato le dimissioni dal Ministero della Guerra, ed era stato ammesso all’Ordine degli Avvocati, guadagnava molto in qualità di consulente legale in campo doganale o finanziario. Egli abbandonò la sua professione e l’anno seguente fondò la Società Teosofica, di cui venne designato Presidente a vita e della quale pronunciò il discorso inaugurale il 17 novembre 1875, a New York. Egli studiò con Madame Blavatsky e per lei migliorò molto lo stile in lingua inglese del suo grande lavoro, Iside Svelata, uno dei classici della Società Teosofica.
Nel 1878 i due colleghi partirono per l’India e per un certo periodo fissarono la loro residenza a Bombay. Là il colonnello Olcott ispirò la prima mostra di prodotti locali, esortando gli indiani a preferire i propri manufatti a quelli stranieri; alla prima Convention della Società Teosofica in India venne proclamato lo swadeshismo2, così come, ad una Convention successiva, venne data vita all’iniziativa di costituire un “Congresso” indiano. Una energica propaganda era ora in atto in tutta l’India, fortemente ostacolata dall’ostilità del Governo, ma molto gradita alle masse di indù e parsi. Nel 1880 egli dette vita al grande revival buddhista a Ceylon, che ora aveva tre college e 205 scuole, 177 delle quali ricettero quell’anno sovvenzioni governative: erano 25.856 i bambini che frequentavano tali scuole al 30 giugno 1908. Questo lavoro era dovuto all’incondizionata energia e devozione del colonnello Olcott, egli stesso buddhista professo, che rese un altro grande servizio al buddhismo con la sua visita in Giappone nel 1889, durante la quale egli si rivolse a 25.000 persone e riuscì a redarre 14 proposizioni fondamentali, che formano la base dell’unione tra le chiese buddhiste del nord e del sud, da lungo tempo divise.
Nel 1882 i Fondatori comprarono, con il loro denaro, la bellissima proprietà ad Adyar, vicino Madras, che divenne così il Quartier Generale della Società Teosofica. Il lavoro fatto dal 1875 al 1906 può essere meglio giudicato dal fatto che, a fine 1906, il Presidente aveva emesso 893 bolle di fondazione ad altrettanti gruppi in tutto il mondo, la più parte raggruppati in 11 sezioni territoriali e il resto sparsi in Paesi in cui i gruppi non erano sufficientemente numerosi da formare una sezione. Il gruppo più a nord era al circolo polare artico, il più al sud a Dunedin, in Nuova Zelanda.
Quest’uomo dal cuor di leone ha affrontato molte difficoltà in 31 anni. Egli visse senza farsi turbare l’attacco che venne portato a Madame Blavatsky dalla Società per le Ricerche Psichiche e sopravvisse per vedere il dr Hodgson individuare tanti più prodigi di quelli che lui stesso aveva ravvisati. Egli diresse la Società attraverso la crisi che per un periodo si verificò nella quasi totalità della sezione americana e vide tale sezione dargli il benvenuto con orgoglio ed esultanza. Vide anche la sua collega passare al di là del velo e portò il fardello da solo con risolutezza e coraggio per altri 16 anni, unendo le sue mani alle mie, la sua allieva preferita, tanto lealmente ed energicamente quanto con lei stessa. Nel bene e nel male lavorò finchè la voce del suo Maestro lo richiamò a casa. A tale ordine egli mi designò come suo successore, per portare il fardello che lui stesso e H. P. Blavatsky portarono. Sopportò le sue ultime prolungate sofferenze con coraggio e pazienza, affrontando la morte con la stessa risolutezza con la quale affrontò la vita, allietato nelle ultime settimane della sua malattia dalle visite dei grandi saggi indiani, ai quali aveva trasmesso la forza del suo coraggio, la devozione della sua vita. Egli se ne è andato dalla terra, lasciando dietro di sè uno splendido monumento di nobile lavoro e dall’altra parte lavorerà ancora, finchè verrà il tempo per lui di tornare. Nel revival delle sue religioni l’India non ha avuto altri aiutatori più fedeli di lui, di questo nobile americano, e può ben mandare la sua benedizione all’uomo che l’ha amata e servita.
Note:
Egli era presente all’impiccagione di John Brown come reporter del New York Tribune. Fu catturato come spia e condannato alla fucilazione ma coloro che lo avevano catturato lo rilasciarono quando, vedendosi in pericolo, si rivolse loro come massone.
Si trattava di una nuova politica economica, che si basava sulla riduzione nella dipendenza da capitali, beni e tecnologie straniere, che andavano sostituiti con manufatti indigeni e prodotti locali. Lo swadeshismo aveva anche, tra gli altri, lo scopo di beneficiare le masse, in particolare i soggetti a più basso reddito.
Tra coloro che avevano propugnato e sostenuto con grande convinzione questa nuova politica economica vi erano i teosofi, convinti che l’India non dovesse perdere le sue millenarie tradizioni e la sua cultura, in nome del cosiddetto progresso (N.d.T.).
Il colonnello Henry Steel Olcott, che si è spento ieri, 17 febbraio, nella sua amata abitazione indiana presso il Quartier Generale della Società Teosofica ad Adyar, Madras, era un uomo ben conosciuto nella sua terra natia molto prima che, insieme con Madame H. P. Blavatsky, fondasse la Società Teosofica.
H. S. Olcott, che veniva da una vecchia famiglia puritana inglese già da generazioni stabilitasi negli Stati Uniti e la cui nonna discendeva da uno dei primi membri della East India Company olandese, nacque ad Orange, nel New Jersey nel 1832. Aveva solo 23 anni quando il suo successo nella fattoria modello della facoltà scientifica di Agraria vicino a Newark indusse il governo greco a offrirgli la cattedra della facoltà di Agraria all’Università di Atene. Il giovane declinò la prestigiosa offerta e, nello stesso anno, fondò con Mr Vail del New Jersey la Westchester Farm School, vicino al monte Vernon, New York, una scuola considerata negli Stati Uniti come una delle pioniere nel moderno sistema di educazione agraria nazionale. Lì si interessò alla coltivazione del sorgo, appena arrivato negli Stati Uniti, e diede alle stampe il suo primo libro, Sorgho and Imphee, the Chinese and African Sugar-Canes, che ebbe sette edizioni e, nello stato dell’Illinois, fu adottato nelle biblioteche scolastiche. Quest’opera gli valse l’offerta della carica di direttore all’Ufficio Governativo per l’Agricoltura a Washington, offerta che egli declinò, tanto quanto quelle di dirigere due immense proprietà. Nel 1858 fece la sua prima visita in Europa, ancora orientato al miglioramento dell’agricoltura e il suo Rapporto su quello che vide venne pubblicato nella American Cyclopædia di Appleton. Riconosciuto come esperto, egli divenne il corrispondente americano del noto Mark Lane Express (Londra), editore di argomenti legati all’agricoltura associato al famoso New York Tribune e pubblicò due altri libri sull’agricoltura.
Questa fase della sua vita si concluse con lo scoppio della Guerra Civile americana; la sua passione per la libertà lo indusse ad arruolarsi nel Northern Army ed egli fece l’intera Campagna del North Carolina con il generale Burnside e fu congedato per invalidità a New York, colpito dalla febbre1. Non appena ripresosi si preparò per partire di nuovo per il fronte, ma il Governo, che aveva notato la sua abilità e il suo coraggio, lo scelse per condurre un’inchiesta per sospette frodi al New York Mustering and Disbursing Office. Tentarono di fermare la sua risoluta investigazione con ogni mezzo ma né la corruzione né le minacce poterono frenare il giovane e determinato ufficiale nel condurre una campagna più pericolosa delle pallottole sudiste sul campo di battaglia. Il suo coraggio fisico brillò nella North Carolina Expedition, quello morale risplendette ancor più mentre combattè per quattro anni con uno stormo di oppositori e di calunnie, finchè non riuscì a mandare chi aveva ideato il disegno criminale alla prigione di Sing Sing per dieci anni e ricevette dal Governo un telegramma che dichiarava che la sua determinazione era “tanto importante per il Governo quanto la vittoria in una grande battaglia”. Il Ministro Stanton dichiarò di avergli conferito autorità illimitata poiché “aveva constatato che non aveva fatto errori che avessero bisogno di correzione”. L’Assistente Ministro alla Marina Militare Fox scrisse che desiderava portare testimonianza del grande zelo e fedeltà che avevano caratterizzato la sua condotta in circostanze che mettevano davvero alla prova l’integrità di un ufficiale. L’Assistente Segretario alla Guerra scrisse: “Avrai dai tuoi concittadini il rispetto che è dovuto al tuo patriottismo e al meritevole servizio che hai reso al Governo durante la ribellione”. Il Giudice Avvocato Generale dell’Esercito scrisse: “Non posso lasciarmi sfuggire l’occasione di esprimere sinceramente il mio vivo apprezzamento per il servizio reso nell’occupare la difficile e fidata posizione dalla quale si sta congedando. Tali servigi sono stati contrassegnati da zelo, capacità e intransigente fedeltà al dovere”. Queste parole evidenziano i tratti più caratteristici della vita di H. S. Olcott.
Olcott divenne così colonnello e commissario speciale del Dipartimento di Guerra. Dopo due anni il Segretario della Marina Militare lo supplicò di prestargli i suoi servigi per stroncare gli abusi nell’arsenale marittimo e così venne nominato commissario speciale del Dipartimento della Marina Militare. Egli si tuffò nel suo lavoro con zelo risoluto e generoso, depurò il Dipartimento, riformò il sistema contabile e alla fine ricevette il seguente riconoscimento ufficiale: “Desidero affermare di non avere mai incontrato un gentiluomo - al quale fossero stati affidati importanti compiti - di più grandi capacità, rapidità ed affidabilità di quelle che lei ha mostrato dal principio alla fine. Più di tutto desidero portare testimonianza della sua totale rettitudine e integrità di carattere che, sono certo, hanno contraddistinto la sua intera carriera e che per quanto ne so, non sono mai state messe in discussione. Che lei sia riuscito a non far macchiare la sua reputazione, se consideriamo la corruzione, l’impudenza e il potere dei tanti mascalzoni, che ricoprivano posizioni di rilievo, che ha perseguito e punito, è un tributo del quale deve ben essere orgoglioso e che nessun altro uomo, che occupasse una simile posizione e dovesse compiere simili servizi in questo Paese, mai ha ricevuto”.
Questo era l’uomo che H. P. Blavatsky fu mandata dal suo Maestro a cercare negli Stati Uniti, scelto da Loro per fondare insieme a lei la Società Teosofica e per passare il resto della sua vita nell’organizzarla in tutto il mondo. Egli portò con sé in questo incarico l’immacolato stato di servizio reso alla sua nazione, le sue entusiastiche capacità, la sua enorme portata di lavoro e un altruismo che – dichiarò la sua collega – non aveva mai visto eguale all’infuori dell’Ashram dei Maestri. Madame Blavatsky lo trovò alla “fattoria di Eddy”, dove era stato inviato dal New York Sun e dal New York Graphic per fare un resoconto delle straordinarie manifestazioni spiritiche che vi avevano luogo. Di tale valore furono i suoi articoli che non meno di sette editori diversi si contesero il diritto di pubblicarli in forma di libro. Tanto appassionante fu l’interesse che ne sorse che i giornali vennero venduti ad un dollaro alla copia e si disse che egli “contendesse” l’attenzione pubblica alla seconda elezione del Generale Grant alla Presidenza. I due cuori indomiti si riconobbero l’un l’altro e si strinsero le mani in una unione che durò tutta la vita, terminando sulla terra quando H. P. Blavatsky si spense nel 1891, ma senza finire realmente, come entrambi credevano, con il terreno episodio della morte, per essere proseguita sull’altra sponda e, qualora tornati di nuovo a nascere, in questo mondo.
Il colonnello Olcott, che aveva rassegnato le dimissioni dal Ministero della Guerra, ed era stato ammesso all’Ordine degli Avvocati, guadagnava molto in qualità di consulente legale in campo doganale o finanziario. Egli abbandonò la sua professione e l’anno seguente fondò la Società Teosofica, di cui venne designato Presidente a vita e della quale pronunciò il discorso inaugurale il 17 novembre 1875, a New York. Egli studiò con Madame Blavatsky e per lei migliorò molto lo stile in lingua inglese del suo grande lavoro, Iside Svelata, uno dei classici della Società Teosofica.
Nel 1878 i due colleghi partirono per l’India e per un certo periodo fissarono la loro residenza a Bombay. Là il colonnello Olcott ispirò la prima mostra di prodotti locali, esortando gli indiani a preferire i propri manufatti a quelli stranieri; alla prima Convention della Società Teosofica in India venne proclamato lo swadeshismo2, così come, ad una Convention successiva, venne data vita all’iniziativa di costituire un “Congresso” indiano. Una energica propaganda era ora in atto in tutta l’India, fortemente ostacolata dall’ostilità del Governo, ma molto gradita alle masse di indù e parsi. Nel 1880 egli dette vita al grande revival buddhista a Ceylon, che ora aveva tre college e 205 scuole, 177 delle quali ricettero quell’anno sovvenzioni governative: erano 25.856 i bambini che frequentavano tali scuole al 30 giugno 1908. Questo lavoro era dovuto all’incondizionata energia e devozione del colonnello Olcott, egli stesso buddhista professo, che rese un altro grande servizio al buddhismo con la sua visita in Giappone nel 1889, durante la quale egli si rivolse a 25.000 persone e riuscì a redarre 14 proposizioni fondamentali, che formano la base dell’unione tra le chiese buddhiste del nord e del sud, da lungo tempo divise.
Nel 1882 i Fondatori comprarono, con il loro denaro, la bellissima proprietà ad Adyar, vicino Madras, che divenne così il Quartier Generale della Società Teosofica. Il lavoro fatto dal 1875 al 1906 può essere meglio giudicato dal fatto che, a fine 1906, il Presidente aveva emesso 893 bolle di fondazione ad altrettanti gruppi in tutto il mondo, la più parte raggruppati in 11 sezioni territoriali e il resto sparsi in Paesi in cui i gruppi non erano sufficientemente numerosi da formare una sezione. Il gruppo più a nord era al circolo polare artico, il più al sud a Dunedin, in Nuova Zelanda.
Quest’uomo dal cuor di leone ha affrontato molte difficoltà in 31 anni. Egli visse senza farsi turbare l’attacco che venne portato a Madame Blavatsky dalla Società per le Ricerche Psichiche e sopravvisse per vedere il dr Hodgson individuare tanti più prodigi di quelli che lui stesso aveva ravvisati. Egli diresse la Società attraverso la crisi che per un periodo si verificò nella quasi totalità della sezione americana e vide tale sezione dargli il benvenuto con orgoglio ed esultanza. Vide anche la sua collega passare al di là del velo e portò il fardello da solo con risolutezza e coraggio per altri 16 anni, unendo le sue mani alle mie, la sua allieva preferita, tanto lealmente ed energicamente quanto con lei stessa. Nel bene e nel male lavorò finchè la voce del suo Maestro lo richiamò a casa. A tale ordine egli mi designò come suo successore, per portare il fardello che lui stesso e H. P. Blavatsky portarono. Sopportò le sue ultime prolungate sofferenze con coraggio e pazienza, affrontando la morte con la stessa risolutezza con la quale affrontò la vita, allietato nelle ultime settimane della sua malattia dalle visite dei grandi saggi indiani, ai quali aveva trasmesso la forza del suo coraggio, la devozione della sua vita. Egli se ne è andato dalla terra, lasciando dietro di sè uno splendido monumento di nobile lavoro e dall’altra parte lavorerà ancora, finchè verrà il tempo per lui di tornare. Nel revival delle sue religioni l’India non ha avuto altri aiutatori più fedeli di lui, di questo nobile americano, e può ben mandare la sua benedizione all’uomo che l’ha amata e servita.
Note:
Egli era presente all’impiccagione di John Brown come reporter del New York Tribune. Fu catturato come spia e condannato alla fucilazione ma coloro che lo avevano catturato lo rilasciarono quando, vedendosi in pericolo, si rivolse loro come massone.
Si trattava di una nuova politica economica, che si basava sulla riduzione nella dipendenza da capitali, beni e tecnologie straniere, che andavano sostituiti con manufatti indigeni e prodotti locali. Lo swadeshismo aveva anche, tra gli altri, lo scopo di beneficiare le masse, in particolare i soggetti a più basso reddito.
Tra coloro che avevano propugnato e sostenuto con grande convinzione questa nuova politica economica vi erano i teosofi, convinti che l’India non dovesse perdere le sue millenarie tradizioni e la sua cultura, in nome del cosiddetto progresso (N.d.T.).