Renato De Grandis: un compositore veneziano a Darmstadt
La casa editrice LIM (Libreria Musicale Italiana) ha dato alle stampe il volume “Renato De Grandis – Un compositore veneziano a Darmstadt”. Il testo è stato curato da Massimo Priori e Franco Ballardini e verrà presentato il 6 ottobre prossimo presso il Conservatorio di Trento e il 26 novembre a Venezia, presso l’Ateneo Veneziano.
Il volume contiene interventi e materiali raccolti in occasione degli incontri che sono stati dedicati a De Grandis presso i Conservatori di musica a Trento (2011), Venezia (2013) e Riva del Garda (2014). Nella prima parte del libro vari saggi ne ripercorrono la biografia e ne analizzano il pensiero e alcune opere, la seconda invece presenta una scelta di scritti del compositore, compresi alcuni libretti e una serie di poesie scritte negli ultimi anni; in appendice infine si trovano una cronologia analitica della sua attività e il catalogo della sua vasta produzione.
Renato De Grandis (1927-2008) è stato una figura di rilievo nel contesto della musica d’avanguardia del secondo Novecento e allo stesso tempo atipica. Il Frankfurter Allgemeine Zeitung lo definiva “outsider dell’avanguardia”, mentre la prima edizione dell’enciclopedia della musica MGG scriveva che “ha indicato la via al teatro musicale europeo per un decennio”. Dopo gli studi veneziani con Malipiero e Maderna visse infatti per molti anni a Darmstadt e certamente è stato un compositore prolifico, autore di numerosi lavori sinfonici, di una ricca produzione cameristica e di opere teatrali-musicali replicate più volte con grande successo di pubblico e ottime recensioni. Un compositore atipico tuttavia perché volutamente non inquadrato in nessuna delle correnti in voga in quegli anni, ma che seguì una sua personalissima poetica esplorando sistemi e tecniche sempre finalizzati al raggiungimento di un ideale legame con l’ascoltatore. Un compositore atipico anche per gli ampi interessi extramusicali, come la profonda conoscenza delle filosofie orientali e teosofiche, sulle quali ebbe modo di scrivere una lunga serie di saggi, frutto delle sue ricerche in tale direzione.
Renato De Grandis è stato un profondo conoscitore della Teosofia e un attivo e importante esponente della Società Teosofica, nel cui ambito ha fondato, a Cervignano del Friuli, il Centro Internazionale di Studi e Ricerche Teosofiche, molto attivo a tutt’oggi. In ambito teosofico ricordiamo, fra le altre, alcune opere quali “Teosofia contemporanea”, “Theos-Sophia”, “Abhidharma e Psicologie Occidentali”. Notevoli inoltre i suoi commenti su “Le Stanze di Dzyan” e “La Voce del Silenzio”.
La Società Teosofica Italiana ricorda con riconoscenza Renato De Grandis a dieci anni dal passaggio oltre il velo della materia.
Il volume contiene interventi e materiali raccolti in occasione degli incontri che sono stati dedicati a De Grandis presso i Conservatori di musica a Trento (2011), Venezia (2013) e Riva del Garda (2014). Nella prima parte del libro vari saggi ne ripercorrono la biografia e ne analizzano il pensiero e alcune opere, la seconda invece presenta una scelta di scritti del compositore, compresi alcuni libretti e una serie di poesie scritte negli ultimi anni; in appendice infine si trovano una cronologia analitica della sua attività e il catalogo della sua vasta produzione.
Renato De Grandis (1927-2008) è stato una figura di rilievo nel contesto della musica d’avanguardia del secondo Novecento e allo stesso tempo atipica. Il Frankfurter Allgemeine Zeitung lo definiva “outsider dell’avanguardia”, mentre la prima edizione dell’enciclopedia della musica MGG scriveva che “ha indicato la via al teatro musicale europeo per un decennio”. Dopo gli studi veneziani con Malipiero e Maderna visse infatti per molti anni a Darmstadt e certamente è stato un compositore prolifico, autore di numerosi lavori sinfonici, di una ricca produzione cameristica e di opere teatrali-musicali replicate più volte con grande successo di pubblico e ottime recensioni. Un compositore atipico tuttavia perché volutamente non inquadrato in nessuna delle correnti in voga in quegli anni, ma che seguì una sua personalissima poetica esplorando sistemi e tecniche sempre finalizzati al raggiungimento di un ideale legame con l’ascoltatore. Un compositore atipico anche per gli ampi interessi extramusicali, come la profonda conoscenza delle filosofie orientali e teosofiche, sulle quali ebbe modo di scrivere una lunga serie di saggi, frutto delle sue ricerche in tale direzione.
Renato De Grandis è stato un profondo conoscitore della Teosofia e un attivo e importante esponente della Società Teosofica, nel cui ambito ha fondato, a Cervignano del Friuli, il Centro Internazionale di Studi e Ricerche Teosofiche, molto attivo a tutt’oggi. In ambito teosofico ricordiamo, fra le altre, alcune opere quali “Teosofia contemporanea”, “Theos-Sophia”, “Abhidharma e Psicologie Occidentali”. Notevoli inoltre i suoi commenti su “Le Stanze di Dzyan” e “La Voce del Silenzio”.
La Società Teosofica Italiana ricorda con riconoscenza Renato De Grandis a dieci anni dal passaggio oltre il velo della materia.