Glossario
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LUCE SIDERALE
(Occ.) - La Luce in cui si svolge il dramma di Satana e la Guerra in Cielo.
LUCIA
(Rel.) - È la santa vergine e martire cui furono strappati gli occhi, motivo per cui è considerata la protettrice della vista. Ma il nome deriva certamente dal latino "lux", con evidente significato di "luminosa, splendente". Molto bella la dissertazione su questo nome fatta da Hargrave Jennings nella sua opera "I Rosacroce". Nel capitolo VIII, egli esamina l'origine del Fiordaliso, un famoso simbolo araldico francese, e lo collega con Luces, Lucies, Lucifera : tutti termini che, oltre a derivare dal latino "lux", sono fortemente correlati con la luminosità, anche sotto il profilo spirituale. Lux, Lucy, Lucia è la derivazione più semplice; ma "lilies" significa anche "scarabs", ed allora ecco un collegamento con un animale che era sacro per gli Egizi, lo scarabeo. Ed il fiordaliso ha anche qualche affinità con il Loto, la rosa d'acqua. E Lucis vale 666, il numero della Bestia dell'Apocalisse. Basta ! Si va troppo lontano.
LUCIANO di Samosata
(Gr.) - Samosata 121 d.C., 200 circa. Scrittore greco nato sulle rive dell'Eufrate, in ambiente impregnato di ellenismo, formò la sua cultura sui classici greci e divenne un apprezzato sofista. La sua oratoria gli procurò grandi successi e lo condusse in Gallia, ove visse stipendiato per alcuni anni. La sua vita è raccontata nelle sue opere che manifestano una felice vena umoristica ed una tendenza drammatica con la quale Luciano contrappone dialogicamente le opposte opinioni, vestendole di satira e talvolta di sarcasmo. A Roma incontra Nigrimo e si converte alla filosofia. Dimorò ad Atene ed in Egitto dove ebbe pubblico impiego nella cancelleria imperiale. Di lui si hanno 80 scritti, alcuni dei quali non sono autentici. Si tratta di narrazioni fantastiche, discorsi antinomici, satire; l'attenzione dell'autore si concentra sullo uomo e sui problemi di morale pratica. L'opera più famosa è De Dea Syria, mentre la più affascinante è la Storia Vera, due libri nei quali Luciano si diletta a parodiare le favole dei poeti e dei filosofi.
LUCIFERIANI
(Occ.) - Una setta del IV secolo, che considerava l'anima un corpo carnale trasmesso dal padre al figlio. I loro argomenti erano basati su insegnamenti cabalistici ed occulti.
LUCIFERO
(Lat.) - Il Primo Arcangelo, sorto dalla profondità del Caos, colui che portava la luce, fu chiamato Lux-fero, il Luminoso Figlio del Mattino (dell'Universo), l'Aurora Manvantarica. Molto tempo dopo apparve Jehovah che, però, fu assunto dalla Chiesa come superiore a Lucifero; pertanto bisognava degradare quest'ultimo, e lo fece diventare Satana. E l'operazione continua ancor oggi, quando lo si identifica in senso spregiativo con Venere, interpretando in modo errato il più luminoso dei pianeti, il precursore dell'alba e del crepuscolo. Pitagora chiama Venere "l'altro Sole", mentre i Cabalisti pongono Lucifero-Venere come terzo dei Sette Palazzi del Sole. E siccome Venere viene associata all'egizia Iside, che ha le corna (o meglio, il crescente di luna), anche Lucifero-Venere ha le corna. Non solo si copia, ma si copia anche male ! Lucifero ' l'indù Ushanas, che a sua volta è anche Venere. Esso è la stella del mattino, l'Angelo della Luce, il Portatore di Luce e di Vita. È lo Spirito dell'Illuminazione intellettuale e della libertà di pensiero. L'allegoria del fuoco di Prometeo è un'altra versione della ribellione dell'orgoglioso Lucifero, precipitato nell'abisso senza fondo, ovvero mandato ad incarnarsi sulla Terra. Il suo equivalente indù, Mahasura, capeggiò gli Asura contro Brahma e per questo Shiva lo precipitò nel Patala, che poi è l'America. Il Diavolo è un peccatore che si pente ed attraverso la devozione dell'adeptato torna al suo Dio. Solo la Chiesa Cattolica poteva metterlo nell'eterna dannazione ! Jehovah aveva creato un uomo ebete, automa senza mente; fu Lucifero ad aprirgli gli occhi sussurrandogli : "il giorno che ne mangerete sarete come gli Elohim e conoscerete il bene ed il male". È lui il vero salvatore dell'uomo, che altrimenti dormirebbe ancora il suo sonno eterno, ed è anche il giusto avversario di un Jeohvah sicuramente cattivo (basta leggere le sue imprecazioni nella Bibbia). Lucifero è il messaggero sempre amante l'Angelo, il Serafino, il Cherubino che sapeva bene ed amava meglio, colui che ha conferito all'uomo l'Immortalità spirituale al posto di quella fisica (che è una immortalità statica). Lucifero è l'Energia attiva dell'universo, il fuoco, la luce, la lotta, lo sforzo, il pensiero, la coscienza, il progresso, la civiltà, la libertà, l'indipendenza. È dolore come reazione al piacere dell'azione, è morte come rivoluzione di vita. Egli è il Sole, la Fonte di vita del nostro Sistema, in cui gli esseri si disintegrano e resuscitano, si purificano in una catarsi attiva, invece di rimanere congelati in statue di ghiaccio. E troviamo Lucifero anche nella mitologia scandinava; esso è Loki, o Loke, o Logi, dio della luce e del fuoco, ovvero di ciò che dà la vita e la distrugge. Ma Loki è un dio benefico, generoso e potente, principe degli Dei, e non del male, come è stato costruito il Satana cristiano. Lucifero è la Luce Astrale, la forza del creato, la luce che vivifica ed uccide. È luce divina e terrestre, Spirito Santo e Satana, Causa ed Effetto della Vita e della Morte universali. Verbo e Lucifero sono la stessa cosa e sotto il loro aspetto doppio sono ciò che S.Paolo chiama il Principe dell'Aria, non un Dio di questo periodo, ma un principio eterno. Si legga Apocalisse (XXII, 16) : "Io Gesù, ho mandato il mio angelo a rendervi testimonianza di queste cose per le congregazioni. Io sono la radice e la progenie di Davide, la luminosa stella del mattino". Questo nome dette fastidio ad uno dei primi Papi di Roma; e nel quarto secolo ci fu anche una setta Cristiana che fu chiamata Luciferiana. Ma tutto nasce dal fatto che ci voleva un diavolo per giustificare la presenza di un salvatore e per ottenere ciò non si è badato a nulla. È stato un vero "peccato" !
LUCIGNOLI
(Occ.) - I quattro Lucignoli sono il Quaternario inferiore dell'uomo, i quattro principi inferiori, compreso il corpo. Essi si spengono alla morte, mentre la Fiamma trilingue, formata dai tre principi superiori, non si spegne mai, è eterna.
LUCINA
(Lat.) - Nome che si dà ora a Giunone, ora a Diana, nella funzione di presiedere al parto delle donne ed alla nascita di bambini. La parola deriva da "lux", poiché l'uomo, quando viene al mondo, vede la luce. Anche la luna è Lucina perchè gli antichi credevano che la luna influisse sulla gravidanza, sui parti e su certe malattie delle donne. In prevalenza il titolo di Lucina era dato a Giunone. In Acaia vi era una statua intitolata a questa Dea, fatta di legno, meno la faccia ed i piedi che erano di marmo. Una delle mani teneva una fiaccola: era la luce che la Dea offriva ai nascituri, affinchè potessero lasciare il grembo materno. Essa aveva talvolta una corona di origano dittamo, poiché si credeva giovasse alle partorienti, ed un arco, a significare le doglie del parto. Giunone Lucina era rappresentata sulle medaglie come una solenne matrona, con una tazza nella mano destra ed un'asta nella sinistra. Essa era anche la protettrice del ciglio e dell'occhio, dal momento che la sua luce doveva essere vista.
LUCREZIO Caro Tito
(Lat.) - Roma 96, 53 a.C. - Poeta e filosofo romano dell'epoca di Cesare, viveva per lo più assorto nei suoi pensieri e nei suoi studi, solitario per temperamento e malinconico, nutrendo sdegno per la politica e la vita mondana. Forse ebbe qualche amico, ma non certamente intimo; la sua vita, pertanto, è un mistero. Abbiamo qualche cenno da S.Girolamo, mentre del suo suicidio parla Elio Donato, avvenuto pare a seguito di pazzia derivata da un filtro amoroso. Potrebbe anche aver influito qualche motivo di salute, o il senso di solitudine, o tutte le cause messe assieme. Nei momenti di lucidità compose il De Rerum Natura, ampio poema filosofico in sei libri, edito da Cicerone dopo la sua morte. Il suo pensiero è quello di Epicuro, ma il poema è fortemente segnato dalla personalità umana e poetica dell'autore. L'ansia di liberazione si fonde con l'angoscia per la condizione umana e con note di drammatico pessimismo. Lucrezio analizza la sensibilità, i processi di formazione delle immagini e della conoscenza, i meccanismi che presiedono alla formazione dei fenomeni naturali, la struttura dell'universo. Espone le tappe dell'evoluzione umana, l'invenzione del linguaggio, delle leggi, dei governi. Celebra Epicuro come colui che ha liberato l'uomo dalla paura degli Dei. Solo la scienza è strumento di liberazione umana poiché mostra come nulla nasce dal nulla e nulla si riduce a nulla. L'opera di Lucrezio fu ripresa nel XV e nel XVI secolo, con influenza in Bruno, Gassendi, ed altri. Fu criticato da Ficino e, manco a dirlo, dai cristiani. Trovò sostenitori in Hobbes, Vico e Voltaire.
LUDKI e DOMOVOJ
(Sla.) - Presso il popolo slavo, erano gli spiriti naturali preposti alla tutela della casa.
LUDOLPH van Ceulen
(Ol.) - Holdeshein 1540, Leida 1610. Matematico olandese di origine tedesca, tenne a Leida la cattedra di architettura militare istituita dal principe Maurizio d'Orange. Sulla sua tomba furono incise le prime 35 cifre decimali del "pi greco", da lui calcolate ricorrendo a poligoni circoscritti alla circonferenza con un numero crescente di lati (fino a 192). L'approssimazione del pi greco da lui raggiunta fu tale che spesso questo rapporto veniva chiamato "numero di Ludolph".